Cascate e laghi del territorio umbro: le destinazioni che non potete perdervi

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L’Appennino umbro custodisce un dialogo eterno tra le forze primordiali dell’acqua e la pazienza millenaria della roccia. Qui, dove i torrenti scolpiscono valli e i laghi riflettono cieli mutevoli, si dischiude una geografia dell’anima che alterna il tumulto delle cascate alla meditazione degli specchi d’alta quota. Vediamo quindi quali luoghi ha da offrire la spina dorsale d’Italia.

ll teatro delle acque: dove la montagna si fa fragore

Le Cascate delle Marmore, con i loro 165 metri di triplice salto, sono un esempio di come la potenza della natura possa essere indirizzata dall’ingegno umano. Queste non sono, infatti, cascate naturali, bensì furono create dai Romani nel III secolo a.C. per deviare le acque del Velino verso il Nera.

Oggigiorno, le cascate si trovano all’interno del parco a loro dedicato, all’interno del quale si diramano sei diversi sentieri di varia difficoltà che vi permettono di vedere questo capolavoro naturale da punti di vista sempre diversi. Di notte, le luci LED trasformano la cascata in un flusso di diamanti liquidi, mentre d’estate le visite teatralizzate per bambini (Fantacascata) rendono l’avventura un gioco indimenticabile.

E se siete in zona per più giorni, potete anche visitare un’altra meraviglia naturale: a soli 40km dal parco si trovano infatti le Cascate del Menotre. Situate nell’omonima valle a Pale, vicino a Foligno, sono il risultato dello scorrere ininterrotto del fiume per oltre 500.000 anni.

Oggigiorno sono accessibili tramite un percorso di 2km nei boschi. Se doveste recarvivi, consigliamo di visitare anche le grotte dell’Abbadessa, situate a solo 700 metri dalle cascate stesse. —

I laghi: specchi del cielo tra vulcani e leggende

Chi alle elementari non è stato interrogato sul Lago Trasimeno durante l’ora di geografia?

Collocato in Umbria, ma non propriamente sull’Appennino poiché questo lo circonda e basta, con la sua superficie di 128 chilometri quadrati è considerato il quarto lago più esteso d’Italia.

Vista la sua superficie, non solo vi si affacciano diversi comuni, ma da esso emergono trwe isole:

  • Isola Maggiore – ancora abitata e visitabile
  • Polvese – la più estesa e disabitata, è tutt’ora visitabile. Qua si trovano il Monastero di San Secondo, la Chiesa di San Giuliano e persino un castello
  • Isola Minore – anche denominata “Isoletta”, è la più piccola delle tre. Una delle sue caratteristiche sono gli alberi completamente bianchi. Il motivo, però, non è dei più lusinghieri. Sono le deiezioni dei loro abitanti a renderli tali.

Il fatto che il Trasimeno sia il più famoso dei laghi umbri, non vuol dire che gli altri siano da meno. Situato al confine tra Umbria e Lazio, fra i monti Luco e Caperno, potete trovare infatti un altro lago che vale senza dubbio il viaggio: il Lago di Piediluco.

Non solo questo specchio d’acqua ha un grande valore storico – è infatto uno dei resti dell’antico Lacus Velinus, prosciugato dai Romani con opere idrauliche -, ma anche sportivo – è una destinazione molto amata dai canottisti – e folcloristico – è qua che si svolge la “Festa delle Acque” che celebra il solstizio estivo.

Meno celebri, ma comunque estremamente affascinanti sono anche i seguenti laghi:

– Il Lago di Alviano, oasi WWF nella Valle del Tevere, è un paradiso per i fenicotteri rosa. Con appena 30 cm di profondità media, questa palude creata da uno sbarramento nel 1963 è un laboratorio di biodiversità: aironi cinerini, martin pescatori e 200 specie di uccelli popolano i suoi canneti ; – L’Abisso di Bevagna, detto “Lago dell’Inferno”, è un cratere perfetto di 25 metri dove leggende medievali narrano di un contadino inghiottito con i suoi beni. Le acque scure – si dice – ospiterebbero pesci con un solo occhio ; – Le Fonti del Clitunno, sacrario romano dedicato a Giove, sono sorgenti smeraldine incorniciate da salici piangenti. Plinio il Vecchio le descrisse come luogo di ispirazione, e ancora oggi cigni e germani scivolano tra acque così trasparenti da mostrare le polle sotterranee .

La poesia dell’acqua: borghi e percorsi nascosti

Seguendo il filo liquido, si arriva a Rasiglia, la “Piccola Venezia umbra”. Qui l’acqua non è solo paesaggio: è tessuto urbano. Scorre tra i vicoli, sotto archi medievali, muove mulini e narra di sorgenti maledette sigillate con sacchi di lana. È un villaggio che si visita con gli occhi e si ascolta con l’anima.

A poca distanza, la Sorgente della Morica presso Stifone invita al raccoglimento. Le sue acque turchesi, visibili solo su prenotazione, si insinuano tra le antiche strutture del porto romano, creando piscine naturali d’ipnotica bellezza.

Esperienze da vivere: oltre lo sguardo

Vi abbiamo illustrato alcuni dei posti da non perdere, ma quali attività potete fare in questo posto magico? Ecco alcune delle nostre esperienze preferite.

  • Trekking notturno alle Marmore, tra pipistrelli e vapori illuminati;
  • Birdwatching al tramonto ad Alviano, quando il cielo si riempie di ritorni alati;
  • In inverno, la ciaspolata al Lago Scaffaiolo, in un silenzio ovattato di neve e cristalli;
  • Rafting nel Parco del Nera, tra rapide e pareti d’acqua che raccontano storie antiche.

Se quindi vi abbiamo conquistato con questa semi-guida agli specchi d’acqua più affascinanti dell’Umbria, ecco alcuni dettagli pratici per il vostro viaggio:

Quando andare: Maggio-giugno per il massimo splendore delle cascate; luglio per la fioritura di Castelluccio; settembre-ottobre per i colori dei boschi;

Con chi: Guide del Parco delle Marmore per sentieri sicuri ([email protected]), esperti WWF ad Alviano per il birdwatching;

Dove dormire: Rifugi alpini come il Duca degli Abruzzi, agriturismi ecosostenibili in Valnerina;

Consiglio etico: Evitare la balneazione in aree vietate (es. Mole di Narni), usare borracce e non lasciare tracce nei luoghi sorgivi.